Didattica a distanza e coronavirus: le istruzioni del Garante privacy
Scolastico
Didattica a distanza e coronavirus: le istruzioni del Garante privacy
L'Authority ha approvato il Provvedimento 26 marzo 2020, n. 64 che evidenzia le principali problematiche tra attività formativa on line e tutela dei dati personali.
Con lo scopo di fornire a studenti, scuole, atenei e famiglie indicazioni utili per un utilizzo consapevole e positivo delle nuove tecnologie applicate a finalità didattiche, il Garante della privacy ha approvato, con il Provvedimento 26 marzo 2020, n. 64, un documento di indirizzo che evidenzia le principali problematiche tra attività formativa on line e tutela dei dati personali.
Il Presidente dell'Autorità Garante della privacy, Antonello Soro, ha espressamente affermato che “il contesto emergenziale in cui versa il Paese ha imposto alle istituzioni scolastiche e universitarie, nonché alle famiglie stesse, l'esigenza di proseguire l'attività didattica con modalità innovative, ricorrendo alle innumerevoli risorse offerte dalle nuove tecnologie. E' una soluzione estremamente importante per garantire la continuità didattica”.
Le indicazioni fornite dal Garante possono essere così sintetizzate:
Le scuole e le università che utilizzano sistemi di didattica a distanza non sono tenute a richiedere il consenso al trattamento dei dati di docenti, alunni, studenti e genitori, in quanto il trattamento è riconducibile alle funzioni assegnate alle scuole ed alle università;
Nella scelta e nella regolamentazione degli strumenti utili per la realizzazione della didattica a distanza le scuole e le università dovranno orientarsi verso strumenti che abbiano sia dalla fase di progettazione e per impostazioni predefinite misure a protezione dei dati. Non è necessaria la valutazione di impatto qualora il trattamento dei dati effettuato dalle istituzioni scolastiche ed universitarie non presenti ulteriori caratteristiche suscettibili di aggravarne i rischi.
Qualora la piattaforma utilizzata comporti il trattamento dei dati personali di studenti, alunni e genitori per conto della scuola o dell'università, il rapporto con il fornitore deve essere regolato con contratto o con altro atto giuridico (come nel caso del registro elettronico). Nel caso in cui si utilizzino piattaforme più complesse che eroghino servizi complessi, non solo didattici, sarà necessario attivare unicamente i servizi rivolti alla formazione, che dovranno essere configurati in modo da rendere al minimo i dati personali da trattare.
Il trattamento dei dati svolto dalle piattaforme per conto della scuola o delle università si deve limitare a quanto sia strettamente necessario alla fornitura dei servizi richiesti a fini di didattica a distanza e non per finalità ulteriori. I gestori delle piattaforme non potranno condizionare la fruizione di tali servizi alla stipulazione di un contratto o alla prestazione del consenso al trattamento dei dati personali per la fornitura di ulteriori servizi on line che non siano collegati all'attività didattica.
Al fine di garantire la trasparenza e correttezza del trattamento, le istituzioni scolastiche e le università devono informare gli interessati con un linguaggio che sia comprensibile anche ai minori soprattutto con riferimento alle caratteristiche essenziali al trattamento. Docenti, scuole ed università dovranno trattare unicamente i dati che siano strettamente necessari e senza effettuare indagini sulla sfera privata degli alunni, studenti, genitori e docenti.
fonte altalex
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