Coronavirus: Italia verso lo scenario 4

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Gli esperti del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità (Iss) in collaborazione con altre istituzioni hanno descritto 4 possibili scenari  e le strategie per contrastare il coronavirus. Si va con tutte le gradazioni intermedie, dallo scenario 1, in cui l’ipotesi è che l’epidemia sia contenuta bene e la situazione somigli a quella dei mesi estivi, a uno scenario 4, in cui l’epidemia è fuori controllo e potrebbe rendersi necessario un lockdown generalizzato.

 

I 21 parametri

Ma come verranno divise le Regioni nelle tre aree?
Conte ha parlato di 21 parametri. "Gli scenari di rischio tengono conto delle valutazioni di Istituto superiore di sanità e Consiglio superiore di sanità, basate su 21 parametri (tra i quali il numero dei casi sintomatici, i ricoveri, i casi nelle Rsa, la percentuale di tamponi positivi, il tempo medio tra sintomi e diagnosi, il numero di nuovi focolai, l'occupazione dei posti letto sulla base dell'effettiva disponibilità). Si tratta di un sistema, quindi, molto articolato". E come detto sarà un'ordinanza del ministero della Salute a stabilire l'inserimento nelle diverse fasce.

 

Lo scenario 1

Nell’ipotesi più rosea i contagi sono contenuti e la trasmissione di Sars-Cov-2 è localizzata con focolai sotto controllo. In pratica si tratta di una situazione simile a quella dei mesi di luglio e agosto 2020. In uno scenario del genere bisogna comunque mantenere alta la guardia con tutte le precauzioni del caso, come l’uso delle mascherine, il distanziamento sociale e il lavaggio ripetuto delle mani, nonché il tracciamento, l’isolamento dei casi e la quarantena dei contatti. In questo caso il valore di Rt – un parametro centrale durante tutta l’emergenza sanitaria – è sopra la soglia (sopra l’1) soltanto per periodi limitati e comunque per meno di 1 mese. In generale Rt è un parametro (il numero medio che ogni malato può contagiare in un certo momento dell’epidemia) che gli esperti utilizzano per valutare la diffusione del virus e monitorare l’epidemia.

 

Lo scenario 2, chiusura dei locali notturni e di altre attività

Nella seconda ipotesi ci sono più contagi e la trasmissibilità è “sostenuta e diffusa”, come si legge nel documento, ma l’epidemia è ancora gestibile nel breve o medio periodo. In questo caso il valore di Rt è maggiore di 1 e compreso fra 1 e 1,25: non è possibile contenere tutti i focolai e i contagiati sintomatici e i ricoverati aumentano. Tuttavia in questo scenario la trasmissione non è fuori controllo e la crescita dei casi potrebbe essere relativamente lenta. Se l’andamento si mantenesse costante non si manifesterebbe un sovraccarico dei servizi sanitari per almeno 2-4 mesi. In questo caso le misure di protezione potrebbero essere implementate con la chiusura dei locali notturni, la chiusura graduale di scuole e università, limitazioni agli spostamenti da e per zone ad alta trasmissione ed eventualmente l’istituzione di zone rosse in lockdown su scala però sub-provinciale (non dell’intera provincia, ma dei comuni interessati).
Nel periodo che va dal 10 al 23 settembre Rt calcolato sui sintomatici ha assunto un valore medio leggermente superiore a 1 e pari a 1,01 e nel periodo dal 17 al 30 settembre, stando a quanto riportato nell’ultimo documento relativo al monitoraggio, è pari a 1.06. Tuttavia dobbiamo attendere i dati delle prossime settimane per poter fare un bilancio.

 

Lo scenario 3, lockdown locali di 2-3 settimane

Con un Rt compreso fra 1.25 e 1.5 le cose potrebbero un po’ cambiare. In questo caso non si riesce a tenere traccia della catena del contagio e i servizi sanitari iniziano a mostrare segnali di sovraccarico – anche se in questa situazione un sovraccarico completo potrebbe manifestarsi in 2-3 mesi. Tuttavia, qualora i contagi riguardassero soprattutto le fasce d’età giovani, come nell’estate 2020, e si riuscisse a proteggere le categorie più vulnerabili, l’urgenza è ridotta e il margine di tempo in cui la situazione potrebbe rischiare di andare fuori controllo è più ampio. Nel caso di uno scenario 3 che si protrae per almeno 3 settimane potrebbero essere istituiti dei lockdown locali su scala sub-provinciale e lockdown più ampi ma di breve durata, ad esempio di 2 o 3 settimane, da rivalutare in base al valore di Rt.

 

Lo scenario 4, il lockdown

Nello scenario peggiore Rt è superiore a 1.5 e la situazione è fuori controllo, con focolai in espansione di cui non si riesce a ricostruire la catena del contagio. In questo caso il sovraccarico dei servizi di assistenza si potrebbe manifestare nel giro di 1 mese o 1 mese e mezzo, tranne nel caso in cui i contagiati siano quasi soltanto di età giovane, una categoria meno a rischio di sintomi gravi. In questo scenario è probabile che si vada incontro alla chiusura di tutte le scuole e università, come nel periodo scorso, e ad un eventuale lockdown generalizzato.
L'Italia, in particolare alcune regioni, si avvicinano allo scenario 4, il più grave quadro della pandemia, per cui potrebbe essere adottato anche un lockdown generalizzato. Ecco quali sono le misure applicabili
Lo scenario peggiore tra quelli identificati dall’istituto superiore di Sanità: è quello in cui l’Rt supera il valore di 1.5, dove la situazione sfugge di controllo e subentrano grosse criticità nella tenuta del sistema nel breve periodo, entro il mese e mezzo
Secondo un documento della Protezione Civile, lo scenario 4 è l'ultimo grado di allerta per l'emergenza Covid, lo scenario peggiore, quello in cui il contagio rischia di andare fuori controllo in breve tempo.
Si entra in allarme rosso quando viene superato l'Rt 1,5.

 

Cos'è l'RT

Rt, in pratica, indica il trend di crescita della malattia in un dato periodo di tempo. Se ad esempio il suo valore è 2, e viene calcolato sui dati settimanali, il numero dei positivi raddoppierà ogni 7 giorni.
Se la situazione di rischio alto persiste per un periodo di più di tre settimane, si rendono necessarie misure più restrittive come interventi straordinari nelle singole istituzioni; possibilità di chiusura di attività commerciali e sospensione di eventi, fino alle Restrizioni alla mobilità in comuni, province e regioni e forse un nuovo lockdown

Per ogni scenario comitato tecnico scientifico ha individuato una serie di azioni che il governo può adottare in modo da ridurre i rischi. In particolare, lo scenario 3 è caratterizzato da valori Rt regionali (quelli cioè che indicano la velocità di trasmissione del virus) «prevalentemente e significativamente compresi tra 1,25 e 1,50» con la «trasmissibilità che - è - sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo».
Lo scenario 4 invece si concretizza in una situazione di trasmissibilità del coronavirus in cui i valori regionali Rt del tasso di contagio sono maggiori di 1,5, in modo prevalente significativo che porta rapidamente alla numerosità dei casi elevati senza la possibilità di tracciare l'origine. Ne consegue il sovraccarico di servizi assistenziali nel breve periodo. A spiegarlo è uno studio dell'istituto superiore di sanità di prevenzione e risposta covid 19. La situazione del momento interessa Lombardia Piemonte e altre aree critiche del Paese


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