Coronavirus FAQ: quali sono le attività economiche consentite e non?

Diritto Commerciale

Coronavirus FAQ: attività economiche consentite e non

Consigli utili per l’attività professionale nel periodo di emergenza sanitaria

Il D.P.C.M. 11 marzo 2020, pubblicato sulla G.U. in pari data, nei due articoli e nei due allegati contiene ulteriori disposizioni attuative del d.l. 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.

 

Coronavirus: di seguito le FAQ sul tema delle attività consentite e non. Coronavirus attività economiche

L’autocertificazione per sportarsi è obbligatoria?

Sì, è necessaria, ma può essere resa anche direttamente alle autorità preposte al controllo e compilata al momento.

L’attività di commercio all'ingrosso può essere aperta?

Sì, può continuare a lavorare adottando tutte le misure preventive di sicurezza previste per evitare il diffondersi del contagio.

I lavoratori artigiani (idraulici, elettricisti ecc.) possono operare?

Sì, il decreto non impone nessuna chiusura, sono invitati però ad impattare il meno possibile e comunque a rispettare le indicazioni di sicurezza.

Le attività di bar-tabacchi come deve comportarsi?

L’attività di bar deve obbligatoriamente rimanere chiusa mentre l’attività di rivendita di generi di monopolio e di tutti i servizi collegati alla concessione devono essere aperti.

Le aziende di pulizie possono operare?

Sì, non essendo servizi alle persone ma alle imprese rientrano tra le attività produttive autorizzate a lavorare, anche perché esiste una precisa indicazione di procedere alla sanificazione dei locali per quanto possibile. Ovviamente devono essere applicate tutte le misure di sicurezza previste.

Le attività di somministrazione devono essere chiuse?

Sì, tutte le attività aperte al pubblico devono essere chiuse. È possibile però mantenere o impiantare servizi di consegna a domicilio a condizione che vengano rispettate le condizioni igienico/sanitarie anche per quanto riguarda imballaggio e trasporto.

Per chiusura volontaria è necessario fare comunicazioni?

Non esiste univocità di comportamento tra Comuni; la situazione di emergenza dovrebbe far prevalere il buonsenso ovvero l’esonero dalla comunicazione, prudenzialmente però può essere inviata una pec all’ufficio SUAP del Comune competente.

Per il mancato invio dei corrispettivi telematici per chiusura attività è necessario fare comunicazione all’ADE?

NO, non è obbligatoria alcuna comunicazione preventiva all’ADE. Non essendoci chiusura giornaliera del registratore telematico e nessun utilizzo del registratore, al momento in cui verrà riaperto il punto vendita, la macchina segnalerà l’anomalia per cui solo a quel momento andrà effettuata la comunicazione telematica con chiusura senza movimenti.

È possibile, per attività soggette a chiusura, consegnare beni già venduti?

Assolutamente si, i trasporti sono ammessi con il rispetto delle misure di sicurezza previste.


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