News/Studenti con disabilità. Decreto Inclusione (d.lgs. n. 96/2019). Quali le difficoltà attuative?

Decreto Inclusione (decreto legislativo n. 96 del 7 agosto 2019 recante Disposizioni integrative e correttive al Decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66, recante: "Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità.

L'Italia è da sempre in prima linea in materia di disabilità ed inclusione; le norme sono molteplici ma spesso, troppo spesso, poco conosciute e soprattutto poco applicate per via di una serie di problematiche contingenti.
Ad una prima analisi così parrebbe anche per questo nuovo decreto che, sulla carta, se attuato in maniera continuativa, sarebbe uno strumento mirabile per la piena inclusione scolastica dei bambini e ragazzi con disabilità.

Parliamo del decreto Inclusione (decreto legislativo n. 96 del 7 agosto 2019 recante Disposizioni integrative e correttive al Decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66, recante: «Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera c) , della Legge 13 luglio 2015, n. 107») è stato pubblicato lo scorso 28 agosto nella Gazzetta Ufficiale ed è entrato in vigore il 12 settembre 2019.

Le novità

Le novità introdotte sono molteplici; innanzitutto l'art. 4 del DL 96/19 modificando l'art. 5 del DL 66/2017 ha previsto una rivisitazione della composizione delle commissioni mediche per l’accertamento della condizione di disabilità ai fini dell’inclusione scolastica: infatti saranno sempre presenti, oltre a un medico legale che presiede la Commissione, un medico specialista in pediatria o neuropsichiatria ed un medico specializzato nella patologia dell’alunno.
Anche i genitori e, dove possibile, se maggiorenni, gli stessi alunni con disabilità, potranno partecipare al processo di attribuzione delle misure di sostegno.
L'assegnazione delle ore di sostegno, verrà decisa d’intesa con le famiglie, come anche i sussidi, gli strumenti e le metodologie di studio non saranno più elaborati in modo “standard”, in base al tipo di disabilità, ma con un Piano didattico individualizzato che guarderà alle caratteristiche del singolo studente (prendendo come “modello” il famoso Progetto individuale già introdotto con la Legge 328/00).
Al successivo art. 8 vengono individuati i Gruppi per l’Inclusione Territoriale (GIT) formati su base provinciale, ovvero nuclei di docenti esperti che supporteranno le scuole nella redazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI) e nell’uso dei sostegni previsti nel Piano per l’Inclusione.
I GIT avranno anche il compito di verificare la congruità della richiesta complessiva dei posti di sostegno che il dirigente scolastico invierà all’Ufficio Scolastico Regionale.
Sempre l'art. 8 al comma 8 prevede presso ciascuna istituzione scolastica il Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione (GLI), composto dal team dei docenti contitolari o dal consiglio di classe, con la partecipazione dei genitori dell’alunno con disabilità, di figure professionali specifiche, interne ed esterne all’istituzione scolastica che interagiranno con l’alunno stesso, nonché con il supporto dell’unità di valutazione multidisciplinare e con un rappresentante designato dall’Ente Locale.
Il Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione avrà il compito di redigere il Piano Educativo Individualizzato, compresa la proposta di quantificazione di ore di sostegno.
Son stati inoltre individuati quali Centri Territoriali di Supporto (CTS), delle istituzioni scolastiche di riferimento per la consulenza, la formazione il collegamento ed il monitoraggio a supporto del processo di inclusione.

Quali sono i problemi attuativi?

Sempre l'annoso problema; docenti senza specializzazione, precari, ed insufficienti.

La carenza dei docenti, in generale, in Italia è in forte crescita; stipendi bassi, ruolo sociale è stato fortemente ridimensionato nel tempo.
Essi inoltre lamentano gravi ingerenze da parte delle famiglie, mancanza di dialogo e condivisione, e purtroppo sempre con maggior frequenza, vi sono casi in cui assistiamo ad episodi di violenza verbale e fisica.
I giovani laureati, in ogni campo, guardano a diverse prospettive con possibilità di carriere, di maggiori guadagni.
Se aggiungiamo poi il ritardo e qualche volta mancanza, nell’avvio dei concorsi, l’accesso sempre più difficile alla specializzazione, le difficoltà crescenti per ottenere un lavoro stabile, ecco perché le nuove generazioni preferiscono altro piuttosto che l'insegnamento.
Tutto questo si riflette in maniera emblematica soprattutto sul ruolo degli insegnanti di sostegno.

Ad oggi, ad esempio, gli Uffici Scolastici Regionali stanno completando le procedure di assunzione, sempre molto difficoltose.
Infatti molto spesso, quando si tratta del sostegno, le convocazioni vanno deserte o si riesce a procedere alle immissioni in ruolo per pochi posti, rispetto a quelli autorizzati, per mancanza di candidati nelle graduatorie utili all’assunzione.
Il MIUR, dal canto suo, visto il problema generalizzato ma sempre più crescente nel sostegno, ha da poco avviato il quarto ciclo di specializzazione a cui dovrebbero seguire altri due cicli nei prossimi anni, per portare nelle scuole circa altri 40 mila docenti specializzati.
Ovviamente non si tratta di un percorso celere: innanzitutto i prossimi 40 mila docenti specializzati corrispondono a circa la metà del fabbisogno e saranno comunque inizialmente precari, soprattutto se le procedure concorsuali saranno autorizzate in tempi non utili per chi sta ultimando il percorso.
Nel frattempo però assistiamo ad un fenomeno particolare; vi sono numerosi insegnanti considerati idonei che hanno superato le procedure di selezione e che, consapevoli della costante emergenza nel sostegno, chiedono di avviare corsi in deroga per consentire anche a loro di conseguire il titolo, dal momento che, pur avendo superato tutte le prove, non sono però rientrati nei numeri previsti dal MIUR per i corsi di quest’anno.

Il decreto inclusione prevede la possibilità di confermare i docenti di sostegno precari per dare continuità didattica agli alunni con disabilità almeno per quanto riguarda il sostegno, ma questo si si può concretizzare solo per i docenti specializzati e, quindi, non per chi sta conseguendo il titolo o lo conseguirà, mentre si resta in attesa di decreti attuativi anche per tutte le altre innovazioni previste.

Pertanto anche quest’anno bisognerà ricorrere a numerosi supplenti sprovvisti di titolo.

Come ago della bilancia, se da una parte abbiamo una forte carenza di docenti specializzati ed anche, burocrazia ed amministrazione che non danno una doverosa mano, dall'altra vi è un aumento vertiginoso di alunni che necessitano del sostegno ed i dirigenti sono costretti ad assumere anche personale senza esperienza, perché faticano a trovare supplenti per i posti comuni e disciplinari e ancora di più per il sostengo.
Nelle graduatorie non vi sono nuovi inserimenti e così i supplenti sempre più spesso vengono assunti tramite le c.d. messe a disposizione.
I dirigenti si trovano in situazioni critiche e spesso prendono chi è disponibile, costretti a fare queste scelte anche dal numero di bambini che mostrano problemi comportamentali o che provengono da famiglie svantaggiate.

Si sono registrati anche dei casi limite dove in alcuni istituti scolastici è stato chiesto alle famiglie di lasciare a casa bambini con disabilità perché sforniti di insegnanti di sostegno.
Occorre ricordare che Costituzione e le leggi della Repubblica assicurano il diritto allo studio di tutti i bambini e ragazzi, senza eccezione alcuna e che in nessun caso essi possono subire discriminazioni, esclusioni e marginalizzazioni da parte delle scuole pubbliche.

Tale assunto è anche ben espresso all'art. 24 della Convenzione sui Diritti del Disabili del 2006, ratificata dall'Italia nel 2009 che è utile ricordare: "Gli Stati riconoscono il diritto all'istruzione delle persone con disabilità. Allo scopo di realizzare tale diritto senza discriminazioni e su base di pari opportunità, gli Stati Parti garantiscono un sistema di istruzione inclusivo a tutti i livelli ed un apprendimento continuo lungo tutto l'arco della vita".
Non è assolutamente accettabile la soluzione che a fronte di carenze di docenti di sostegno, non possa essere assicurato il regolare svolgimento del servizio.
Le soluzioni da adottare potrebbero essere molteplici dettate soprattutto dal periodo di emergenza ma occorre che gli organi deputati non vadano in alcun modo a violare il diritto all'istruzione dell'alunno con disabilità.
Se così fosse, saremo (come siamo) di fronte a casi di vera e propria discriminazione per i quali il nostro ordinamento prevede specifiche tutele giuridiche, come ad esempio il ricorso alla Legge 67/2006 “Norme sulla Tutela Giudiziaria delle persone con disabilità” che pone dei paletti importati in materia di discriminazione sia da parte dei privati che da parte della Pubblica Amministrazione.

fonte altalex


Lo Studio Legale Gaudiello è a vostra completa disposizione, chiunque può rivolgersi per qualsiasi dubbio, chiarimento o problema legale, contando su un’assistenza tempestiva e altamente professionale.
Contattaci attraverso la pagina del sito;
Qualora necessiti di una assistenza legale potrai richiedere e ottenere gratuitamente un preventivo di spesa personalizzato, non impegnativo.
Lo Studio Legale Gaudiello difende e tutela gli interessi e i diritti fondamentali di ogni cliente.


torna su

Richiesta appuntamento

scrivici o contattaci telefonicamente per fissare un appuntamento presso lo studio legale

    Nome *

    Cognome *

    Data di nascita

    Email *

    Cellulare *

    Telefono fisso

    Città

    Il mio problema riguarda (richiesto)

    Motivo della consulenza (richiesto)
    Descrivi il tuo problema, ci aiuterà a trovare la soluzione migliore

    Aiutaci a capire meglio: allega una documento che descriva il problema (formati: doc, docx, pdf max 2MB)

    * Ho letto e acconsento al trattamento dei dati personali secondo la Privacy Policy